La ballata delle Figure Retoriche - canzone in ottonari per a mente cercar di mandar

LA BALLATA DELLE FIGURE RETORICHE


Nota bene: le figure retoriche non vengono qui spiegate, ma ogni coppia o gruppo di versi ne contiene nome ed esempio. 
 

È più facile volar
Ch’ANYDATON ricordar
Era questa un’ALLUSIONE
Più che mera riflessione
Or se vuoi l’ALLEGORIA
Salpa e segui questa via
V’è pur l’ALLITTERAZIONE
V’è pur sempre un’occasione
Siamo già all’ANACOLUTO
Io mi sembra già perduto
L’ANADIPLOSI e le ecchimosi
Che mi causa l’anadiplosi
Ma per me ANAFORA sai
Ma per me sei solo guai
Or l’ANASTROFE qui arriva
Ch’è mai cara comitiva
Ahia l’ANFIBOLOGIA
Senno vinse tuttavia
E l’ANTIFRASI tremenda
Sei davvero molto bella!
Ma l’ANTISTROFE non io
A studiarla ero non io
Pur l’ANTITESI però
L’uso molto non un po’
Qui l’APOSTROFE vi do
Oh, sta’ attento, dai Diobò
L’ANTICLIMAX per assurdo
Urlo dico e poi sussurro
Ecco ASINDETO ora quivi
Chiaro, veni, vidi, vici
Segue quindi l’ASSONANZA
Viene quinci e tosto balza
Odo il CHIASMO nella nebbia
Come un campo il trattor trebbia
Hai tu il CIRCOLO giammai
Mai sentito invero l’hai?
Per il CLIMAX ti dirò
Scrivo parlo e l’urlerò
COSTRUZIONE AD SENSUM no
I puristi non lo vuol
La DEISSI è questa qui
Proprio questa scritta lì
La DIAFORA l’han detto
Fa buon detto e pur verdetto
La DIALISI pareva
Ma che vuoi, che si beveva
La DIALLAGE è assai usata
Scritta detta e pur cantata
DISFEMISMO in sé par brutto
Ma noi zucche con costrutto
Tanto tanto tuttavia
L’usiam qual DITTOLOGIA
Un’ELLISSI, santa pace
Fosse già magar Natale
L’ENALLAGE adesso sale
Corre rapida e soave
Data l’ora per l’ENDIADI
Luci e lampade a miriadi
Mancan proprio per davvero!
Son con l’ENFASI sincero
Ma quel che davvero a me
Piace è poi l’ENJAMBEMENT
Viene qui l’EPANALESSI
Dico viene in catalessi
Ché a ripetere in più modi
Cade sull’EPANORTOSI
Al confin d’EPIFONEMA
Ecco dove tutto scema
Ci vuol quivi un EUFEMISMO
Che qual blando francesismo
Con gran HYSTERON PROTERON
Moriremo e finiremo
Ché col cerebro fin qui
Si fatica assai a seguir
Era questa un’INVERSIONE
Letta se con attenzione
No dai no con l’INVETTIVA
Insultarmi non fa rima
E in IPERBOLE vi dico
Qui mi sto ammazzando e scrivo
Con il buio in IPOSTASI
Che s’avanza nei miei prati
Tanto dai con IRONIA
Tutto intendi, no? Suvvia
D’ISOCOLON qui sai ben
Prendi due, ma paghi tre
Che mi dici? ITERAZIONE?
Eh, mi dici l’attenzione?
Bel LITOTE, lestofante
Non ho mente da elefante
E in METAFORA ti dico
Il mio sale è ormai finito
Con METONIMIA testé
Bevo un bricco di caffè
Che col suo bur bur bur bur
L’ONOMATOPEA un po’ su
Tira me da quest’OSSIMORO
D’inferno paradisiaco
Perché so ch’è un PARADOSSO
Ma in poesia mi rompo l’osso
Che non fuor da PARAGOGE
Senza lei mi do all’alcole
È un amore certo amaro
PARONOMASIA d’arcano
Sì in PERIFRASI diss’ei
Che su insegna a quei pulzei
Come in gran PROSOPOPEA
Disse Atena, la gran dea
In PLEONASMO non lo so
Ma mi piace a me però
Non ti dico l’emozione
Di questa PRETERIZIONE
Per PROLESSI non ho spazio
Questo verso è già qui sazio
Se ‘l rimetto in trattazione
Viene la REITERAZIONE
Ora la SIMILITUDINE
Qui vien lunga come un fulmine
Che qual SINCOPE colpisce
Dal firmento ci ammonisce
Con SINEDDOCHE direi
Quella vela prenderei
Che in SINERESI parea
Bella rotta assai correa
Terre odoro in tale via
Con total SINESTESIA
Vorrei dire in conclusione
Ma lo lascio in SOSPENSIONE
Ché lo ZEUGMA bussa ormai
Io lo aggiogo, chi giammai
 
Cesare Bartoccioni, 23-24 novembre 2023

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