Il sonetto del re

Il sonetto del re

Mando più volte i miei fanti a morire
Per sgominar le nemiche difese 
Muovo a suicidio ogni tanto l’alfiere
Pure il cavallo fo spesso patire

Non guardo in faccia né torri o regine
E cerco sempre di metterle insieme
Sì che scompiglino l’altrui pretese
Per me servire che sono il lor sire

Se mi minacciano tosto l'arrocco
O lungo o corto con salto da gatto 
Getto nel campo qual sommo balocco

Per evitar, lo sapete, lo scacco 
Ma se en passant col pedone vi abbocco
Più me non son, e divento, beh, matto

C.B., 22.04.2024


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