Recensione di "Io, foglia d'autunno", raccolta di poesie di Chiara Giannini
recensione di Cesare Bartoccioni
È raro trovare oggi delle poesie come quelle scritte da Chiara Giannini. Si tratta di versi liberi e sciolti, che tuttavia danno una costante idea di musicalità, come un canto che risuona nelle orecchie del lettore, a testimonianza della capacità dell'autrice nell'utilizzo dei termini, degli accostamenti, del costrutto in generale, dell'uso anche di termini dialettali o gergali magistralmente inseriti nel filo della narrazione poetica, e che a volte può essere descritto semplicemente con una sola parola: geniale. Le tematiche trattate sono delle più varie, tutte comunque nella sfera dei sentimenti più profondi dell'animo umano: amore, amicizia, relazioni, desideri, ansie, rimpianti... Le 80 poesie che compongono questa raccolta toccano le corde sensibili di ognuno di noi, e ognuno di noi potrà trovare un passo particolarmente commovente, evocativo, che ci riporta a un evento personale, a un sentimento importante, a delle sensazioni che magari pensavamo di aver dimenticato. Questa universalità degli scritti presenti in questo libro apporta un ulteriore valore, fatto di empatia e di attenta e profonda meditazione sulle umane vicissitudini, segno che l'autrice non si è limitata a una superficiale dimostrazione della propria maestria; l'autrice, come diceva Hemingway, si è seduta alla macchina da scrivere, e ha cominciato a sanguinare.
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