Semisepolta sulle rive del Lago Enriquillo, sotto una pietra levigata semiaffossata nella candida arena dell'Isla Cabritos, questa lirica pare aggiungere un ulteriore e importante tassello al mosaico narrato nell'epopea conosciuta come "Un anno da pirata".
Rinvenuta durante l'ultima spedizione scientifica nei luoghi del romanzo, il delicato ma robusto foglio di carta pregiata, tuttora integro pur se ingiallito, risulta aver ben tenuto la prova del tempo mantenendo chiaro e nitido il vermiglio inchiostro ed ancora apprezzabile l'aggraziata calligrafia (si riporta, in calce, copia fotostatica dell'originale).
Anche se probabilmente non destinato alla pubblicazione, dato il suo carattere palesemente intimo e personale, nonché per via dello stesso luogo di ritrovamento, manifestamente inteso quale impenetrabile e inviolabile scrigno, il sottoscritto curatore è certo di far cosa gradita a voi fedeli lettori divulgando comunque lo scritto, confortato e rincuorato tuttavia pur dai vari secoli trascorsi dalla sua stesura, periodo che, possibilmente, ha ormai messo al riparo sentimenti, sensibilità ed eventuali suscettibilità degli amati personaggi che, all'epoca, furono.
Deiandro
Chiamami Dolores
E non mi lasciare
Rima con amore
Più non domandare
Duro è quel tuo nome
Già da pronunciare
Ma sul galeone
Non mi può importare
Dammi il tuo cognome
Voglio or or salpare
Scegli come e dove
Via da questo mare
Brucia l'occhio il sole
E il riverberare
Scontri pel doblone
Più non vo' guardare
Guerre fra corone
Navi da arrembare
Di pirati alcove
Più non vo' penare
Dammi il tuo cognome
Portami con te
Scegli come e dove
E sarai il mio re
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