5 maggio - cronistoria in endecasillabi

Nacqui qual corso ormai fatto francese
Da una famiglia di certe pretese
E dopo un tempo alla scuola reale
Entrai a Parigi nella Militare
Con la Marina volevo andar pria
Ed imbarcarmi per qualche missione
Però annullata che fu l'ammissione
Come ripiego ebbi l'artiglieria 
A sedici anni fui sottotenente
Ero ventenne alla Rivoluzione
Tornai nell'isola sì di frequente 
Che m’accusarono di diserzione 
Ma risolvetti alla fin la questione
Dando di me buona prova a Tolone
E con il grado ormai di generale 
Tenni Parigi per la Convenzione
E pur con ombre su quella mia azione 
Ebbi il mio primo comando d'armate
Quindi il mio fato fu tosto segnato
Dai miei successi in Campagna d'Italia
Poi per l'invidia che tutti un po’ ammalia
Giù per l’Egitto d’andar fui ordinato
Malta fu mia senza colpo ferir
I mamelucchi a Piramidi vinsi 
Ma nell'interno eravamo sì spinti
Che il bravo Nelson colpì ad Aboukir
Fummo bloccati così, che disdetta
Ma quella stele scoprimmo a Rosetta 
E al giorno d'oggi la gloria è ancor mia
Per, lo sapete, l’egittologia 
Tornato in patria alla garibaldina
Sulla fregata che fu veneziana
Sbarcai a Fréjus ch’era giunta mattina
E cominciai nella prima avanzata
Per sistemare sia tizio che caio
Con il mio colpo il diciotto brumaio 
Console quindi con Sieyès e Ducos
Non passò molto di tempo però 
Che sol rimasi alla guida nevvero
Aprendo il solco che portò all'impero 
Quel 2 dicembre alla gran Notre-Dame
Con Giuseppina seduta al mio fianco
Il sogno infine si fece realtà
Ma fu l'inizio del mio grande affanno
Battei la terza delle coalizioni
Senza naviglio a Trafalgar distrutto 
Ad Austerlitz con geniale costrutto 
Piegando tutte le avverse nazioni 
Vinsi la quarta nel campo di Jena 
E con quel blocco ben continentale
Tentai di dare agli inglesi gran pena
Ma tale embargo mi venne un po’ male
Mi impantanai quasi subito in Spagna
Per far cessar di Giuseppe la lagna 
Ché la guerriglia da quelli inventata
Mal si addiceva a manovre d'armata
A Wagram ebbi ragion della quinta 
Ma già nel fisico persi la tinta
E il furbo Metternich presto incagliato 
M’ebbe in un bel matrimonio di stato
Oh Josephine dura è ancora la guisa
D’averti perso per Maria Luisa
Poi Franceschino su niente regnò 
E per la Russia e i cosacchi del Don
Grandi distanze e la terra bruciata
Fecero strage della Grande Armata 
Quel Kutuzov già da sempre attendista
Sul Beresina ci chiuse la pista 
Rocambolesco tornato a Parigi
Radunai meco i soldati a me ligi
Ma con la sesta delle coalizioni 
Nulla potei infine a Lipsia in Sassonia
Nella battaglia chiamata Nazioni
Finì la mia senza dubbio di storia
Abdicai dunque con mano ancor ferma
Mi ritrovai solo Principe d'Elba 
Mi stavan stretti confesso i dintorni
Quindi tentai per quei cento gran giorni 
Di ritornare al potere imperiale
Ma il corso ormai m’era certo fatale
Blücher e Wellington pioggia ed errori
Resero Waterloo i tempi peggiori
Fu finalmente la fine di un'epoca
E a me rimase soltanto Sant'Elena
Fu vera gloria si chiese qualcuno
Ma certamente non vi fu nessuno
Che come me dell'Europa moderna
Fu sferza unione patrigno e lanterna

C.B., 5.5.2024




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