Elucubrazioni in rima baciata di una notte insonne - canzone in ottonari


Fu una notte senza uscita
La discesa era salita
Ero solo dentro un guscio
Né finestre e neanche un uscio
Stavo dentro una conchiglia
Che dell’incubo era figlia
Una luce mi attirava
Dove il passo reclinava
Poi la via una volta presa
Rimenava qual prim’era
Ero sveglio e addormentato
Né dal letto m’ero alzato
In un circolo infinito
Si svolgeva il mio destino
Sol tu Sisifo sicuro
Nel tuo futile e assai duro
Lavorio di spingimento
Puoi sentire il mio tormento
Tu Prometeo amico mio
Sì punito dal Gran Dio
Ogni volta che il rapace
Viene il fegato a mangiare
Hai minor la pena, via
Ché la sconti in compagnia
Né Pandora tua cognata
Che quel giorno assai annoiata
Quei tuoi mali in abbondanza
Fe’ sortir senza speranza
Può comprendere il gran tedio
Quando il nulla cinge assedio
Tu Persefone rapita
Per sei mesi sei bandita
Quindi non ti lamentare
Ché ogni tanto puoi tornare
Pur Orfeo non può capire
Sì, perdette egli Euridice
Ma ripetere, suvvia
Mai dovette l’ordalia
Anche Ulisse, maledetto
Per vent’anni fuor dal tetto
Non viaggiò giammai a spirale
Ma per porti in tutto il mare
Poi si sa, l’abbiamo visto
Stette a lungo con Calipso
Gli propose tal beltà
Pure l’immortalità
Ma quel gran guerriero astuto
Mai di ciò n’avria voluto
Ché la vita, se infinita
Viene in circolo rapita
Sì che senza conclusione
Fa soltanto compassione
Beh tu Tantalo direi
Fossi in te sol tacerei
Non puoi certo tu a ragione
Metterti in competizione
Tu che ‘l nettare e l’ambrosia
Agli dei, che brutta storia
Rapinasti senza testa
Dissacrando poi la mensa
Come dici, grande Zeus?
Tu che ex machina sei Deus?
Non vuoi più che ti rammenti
Tali pene e delinquenti?
Certamente, ti capisco
E senz’altro t’obbedisco
Ma stanotte in aliseo
Fammi giungere Morfeo


Cesare Bartoccioni, solstizio d’estate 2018

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