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Recensione di "Rebecca", romanzo di Alessandro Forlani

Recensione di “Rebecca”, romanzo di Alessandro Forlani

recensione di Cesare Bartoccioni


È sempre interessante e piacevole addentrarsi nelle storie di Alessandro Forlani, dove l’uso magistrale del linguaggio ti accompagna in avventure nelle quali nulla è mai scontato, e dove i personaggi risaltano nella loro eccellente caratterizzazione, tanto da quasi materializzarsi dalla carta, come se le arti magiche narrate trovassero piena realizzazione nello svolgimento stesso del racconto.
Ritroviamo le due protagoniste del primo episodio, “Arte e Acciaio” (la cui recensione potete trovare QUI), Efrin e Francesca, nella loro missione di lotta contro i non-morti che infestano la città di Handelbab.
Tra i vari protagonisti, fa una comparsa quasi da cameo una vecchia conoscenza per i lettori che seguono il progetto di scrittura condiviso ambientato nel continente-cimitero di Thanatolia: Malqvist, simpatico e nolente eroe uso a risolvere le diatribe con semplici colpi d’ascia ben assestati. I nostri dovranno cercare di contrastare Rebecca, fragile chiaroveggente che ha ereditato tutti i beni del defunto padrone di Handelbab, Aurotene, ma nella cui gracile scocca si nasconde in realtà il nero umore di Comedio, potente negromante che è riuscito ad accaparrarsi un nuovo corpo in una posizione di incontrastato dominio. Consapevoli di tale possessione, Efrin e Francesca dovranno raccogliere intorno a loro tutte le mani disponibili, senza storcere troppo il naso sulla loro pulizia (anche morale) e destrezza. Il progetto di Rebecca-Comedio, infatti, tramite la trasformazione del palazzo Aurotene in fortezza semovente, è quanto di più pericoloso e mortale si possa immaginare.
Non vado oltre, per non togliere al lettore il gusto di giungere, d’un fiato, come sempre con Forlani, fino all’ultimo rigo dell’ultima pagina.
Tuttavia, questo romanzo possiede un ulteriore elemento molto peculiare, sul quale vorrei dilungarmi per il motivo che rivelo qui di seguito. Sto parlando della copertina. Non si tratta di una copertina qualunque, dove si cerca di dare un’idea generica del contenuto del libro, o dove ci si prova ad accattivare l’attenzione del lettore con effetti, contrasti o colori particolari.
Qui siamo davanti a un’opera d’arte nell’opera d’arte. La copertina, infatti, è stata disegnata direttamente dall’autore. Al di là del tratto pulito e caratteristico che distingue la “terza arte” di Forlani, l’immagine è quanto di più iconico possa esservi. Leggendo il romanzo ci si rende conto che ogni singolo elemento è rappresentato: i vari personaggi principali, la fortezza semovente, l’ambientazione le armi e perfino gli “aloni” di magia. La possessione di Rebecca è lampante nelle orbite nere e nella pelle solcata dagli effetti della negromanzia. La preoccupazione di Francesca, la determinazione di Efrin, pur dandoci le spalle, con la canuta chioma segno di elevati livelli raggiunti nel percorso stregato, la guerresca e quasi inconscia tranquillità belligerante di Malqvist e della sua ascia... Insomma, il romanzo si legge nella copertina e, dopo averlo letto, lo si rilegge tornandovi.
Per questo, vi consiglio l’edizione cartacea: un libro così va tenuto fisicamente e conservato con cura. Buona lettura!


  • ASIN ‏ : ‎ B0BGN923CD
  • Editore ‏ : ‎ Independently published (27 settembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 102 pagine
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 979-8354190140
  • Peso articolo ‏ : ‎ 209 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 15.24 x 0.58 x 22.86 cm


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